I “primi dieci primi” del grande chef Enzo Pettè: ossia, dieci primi piatti di altissimo livello, qualità, gustosità, equilibrio, in cui è protagonista assoluta la pasta (e in parte il riso).
Aveva ragione Federico Fellini che alla fine “la vita è una combinazione di
magia e pasta ”, e dalla “Dolce vita” il passo è breve per la “Lunga vita”, dato che come spiegano gli studiosi, è la pasta a fare bene più della carne, e che chi mangia carboidrati, campa di più.
E allora, viva la pasta e viva i primi piatti di Pettè! Grandi capolavori, che piacciono e fanno pure bene. Che proprio come opere d’arte, avvincono, stupiscono, rapiscono, deliziano. E che oltre ad un nome, hanno pure una voce: perché “parlano” il linguaggio del gusto, dell’armonia, della proporzione, della costruzione sapiente, della creatività fantasiosa.
Così, come per una musica con i sapori messi al posto dei suoni e le note di gusto al posto di quelle sonore; come per una sinfonia che trova in accordo tante “parti” e tanti “spartiti”, Pettè qui lavora splendidamente ad un’opera di amalgama di elementi, componenti e sostanze differenti che finiscono per comporre un unicum. Anzi un decimum. Dieci piatti di rara potenza, forza, sapore, che prima che nutrire e saziare, sanno conquistare, inebriare, sublimare.